Secondo i dati dell’Inail gli incidenti sul lavoro sono aumentati di oltre il 48% rispetto al 2021.
Le denunce di infortunio sul lavoro nel corso di 4 mesi da gennaio a aprile presentate all’Inail sono state 254.493, 261 delle quali con esito mortale (-14,7%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 19.287 (+3,5%). I dati mostrano un aumento del 48,1% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Un dato positivo è che le morti sono in calo, 45 in meno. Anche se è un numero ancora troppo alto – la media di due lavoratori al giorno. La diminuzione ha riguardato l’industria e servizi (da 263 a 219 denunce) e il Conto Stato (da 18 a 11). Di contro, l’agricoltura ha registrato sei casi in più (da 25 a 31). Gli incidenti mortali sono stati 19 in meno rispetto ai 280 del periodo gennaio-aprile 2020 e 42 in meno rispetto ai 303 del periodo gennaio-aprile 2019. Nonostante i dati in positivo l’Inail sottolinea che “il confronto richiede cautele“. Per quantificare il fenomeno, bisogna attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022.
Ancora troppe vittime
Per quanto riguarda l’analisi territoriale, si evince che nel primo quadrimestre c’è stato un incremento di due casi mortali nel Centro (da 56 a 58) e un decremento di 40 casi al Sud (da 87 a 47), di sei nel Nord-Ovest (da 80 a 74) e di uno nel Nord-Est (da 66 a 65). Nelle Isole il numero di decessi resta a 17 sia nel 2021 che nel 2022. Più nel dettaglio, le regioni con i maggiori aumenti sono le Marche (+5 casi mortali), la Lombardia (+3) e le province autonome di Trento (+3) e Bolzano (+2). Le diminuzioni maggiori si segnalano in Campania (-15), dell’Abruzzo (-10) e del Molise (-6).
Le vittime sono passate da 29 a 28 nella componente femminile e da 277 a 233 in quella maschile. Le denunce di decessi dei lavoratori italiani sono in diminuzione (da 267 a 217), mentre sono in aumento quelle dei comunitari (da 10 a 15) e stabili quelle degli extracomunitari (29). Per quanto riguarda le fasce d’età, c’è un aumento di casi di morti sul lavoro tra gli under 45 (da 71 a 93 casi) mentre in calo quelle dei 50-64enni (da 172 a 114).